Il ginocchio può essere suddiviso in tre compartimenti:

  • il compartimento femoro-tibiale mediale (la zona interna del ginocchio);
  • il compartimento femoro-tibiale laterale (la parte esterna dell’articolazione);
  • il compartimento femoro-rotuleo (la zona, appunto, tra il femore e la rotula).

L’artrosi può colpire inizialmente solo uno dei tre compartimenti e successivamente estendersi alle restanti zone del ginocchio.

L’artrosi del ginocchio è detta gonartrosi. La gonartrosi è spesso all’origine di forti dolori e di un’importante limitazione funzionale del ginocchio, a volte ben prima che si manifestino dei segni radiologici. Il principale meccanismo che porta all’artrosi è la degradazione della cartilagine, con conseguente iperattività dell’osso sub condrale (l’osso situato subito al di sotto della cartilagine) e produzione di osteofiti.

Lo sviluppo della gonartrosi è favorita sia da fattori meccanici locali che da fattori sistemici ed è dovuta a:

  • inefficienza con cui i carichi a cui è sottoposta l’articolazione vengono gestiti
  • traumi importanti che determinano una lesione dei legamenti e/o dei menischi
  • attività lavorative o sportive usuranti, sovrappeso, deformità degli arti (congenite o conseguenti a traumi).

L’incidenza dell’artrosi sui tre compartimenti è variabile:

  • il compartimento femoro-rotuleo è interessato nell’88% dei casi;
  • quello femoro-tibiale mediale nel 67% dei casi; è la forma decisamente più importante dal punto di vista sintomatologico.
  • il compartimento femoro-tibiale laterale viene coinvolto nel 16% dei casi, decisamente più rara.
  • Questo tipo di patologia, infine, risulta essere bilaterale nei due terzi dei casi di gonartrosi.

L’origine del dolore nella gonartrosi sembra provenire dai recettori che si trovano a livello dell’osso sub condrale (la porzione ossea al di sotto della cartilagine, che viene sollecitata direttamente mancando la cartilagine stessa) in quanto la cartilagine non ha recettori del dolore. Pertanto quando si inizia a sentire dolore al ginocchio o a qualsiasi altra articolazione, l’artrosi è già arrivata a un livello avanzato.

Sintomatologia

Il dolore è il sintomo principale, ma la sua intensità spesso non è correlata con la gravità radiologica dell’artrosi. Il dolore è avvertito al comparto interno ma spesso può irradiarsi a tutto il ginocchio. La sua intensità è misurata su una scala analogica visiva (VAS).

Esame clinico in piedi

L’ispezione ricerca eventuali deviazioni assiali degli arti inferiori e deformità irriducibili come la flessione o il profilo genu recurvato. Inoltre, può essere presente posteriormente una cisti poplitea (cisti di Baker). Un semplice test della deambulazione può portare a un incremento del disturbo statico o zoppia. In genere, nella gonartrosi mediale il ginocchio è varo.

Esame clinico da supino

Se c’è versamento, questo è apprezzabile con il ballottamento rotuleo. I movimenti di estensione e/o flessione sono dolorosi e/o limitati nella maggior parte dei casi, con dolore diffuso sull’interlinea mediale. L’esame clinico valuta anche l’eventuale atrofia del quadricipite (si farà la misura comparativa con il quadricipite controlaterale), la stabilità antero-posteriore, la presenza di lassità legamentosa, e include anche i test per la valutazione meniscale interna ed esterna.

Esami radiologici

La radiografia

È l’esame principe per la diagnosi della gonartrosi. Di solito le proiezioni radiografiche principali sono:

    • radiografia del ginocchio sotto carico (in piedi) in proiezione antero-posteriore e latero-laterale;
    • radiografia proiezione sec. Rosemberg;
    • radiografia assiale della rotula a 30°, 60° e 90° di flessione.

Può essere utile anche una radiografia totale degli arti inferiori in piedi per misurare la deviazione assiale dell’arto, in varo o in valgo. I segni cardinali radiologici della gonartrosi sono:

    • il restringimento dello spazio articolare;
    • l’addensamento del profilo osseo;
    • la presenza di osteofiti marginali (i cosiddetti “becchi ossei”) che l’organismo crea per “distribuire” il sovraccarico;
    • la presenza di geodi, aree di riassorbimento e debolezza ossea dovute al non uso della zona.

È importante, in una radiografia, monitorare la misurazione dell’altezza dello spazio articolare. L’altezza interna normale è di 49 mm negli uomini e 45 mm nelle donne, mentre esternamente è di 58 mm negli uomini e 48 mm nelle donne.

L’ecografia

Può essere utile per la ricerca di un versamento articolare, di una cisti poplitea,nella lesione di un legamento collaterale del ginocchio e soprattutto nelle tecniche di interventistica ecoguidata.

La risonanza magnetica nucleare (RMN)

Non è un esame fondamentale nella diagnosi della gonartrosi, invece è molto utile quando si sospetta una osteonecrosi, una zona di edema osseo algodistrofico e per le lesioni cartilaginee.

Ovviamente risulta utile nella diagnosi delle lesioni capsulo-legamentose e nella ricerca di fratture occulte.

Trattamento

  • Cicli brevi di terapia con antinfiammatori non steroidei di nuova generazione in caso di traumi o di terapia fisica strumentale adeguata.
  • Cortisonici per via orale per brevi periodi o intra-articolare in caso di forte infiammazione o versamento.
  • Utilizzare per attività impegnative specifici tutori
  • Terapia fisica strumentale e riabilitativa congrua
  • Terapia infiltrativa con acido ialuronico
  • Terapia infiltrativa con PRP
  • Trattamento infiltrativo con staminali da tessuto adiposo microframmentato.
  • Il dolore resistente ai comuni trattamenti può trovare sollievo con la radiofrequenza che “stordisce” i nervi sensitivi del ginocchio (procedura efficace soprattutto per chi non può optare per la via chirurgica).
  • In caso di fallimento di queste terapie o nei casi avanzati di artrosi sarà necessario la soluzione chirurgica

Prevenzione

Chiedi al dott. Cerino

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.